GLI ALUNNI DELL'INVISIBILE
  1.  GLI  ALUNNI  DELL'INVISIBILE 
(copertina  nella pagina  GALLERIA)
QUARANTENA... era marzo  2020 quando, di punto in bianco ci ritrovammo  tappati in casa con l'incubo del contagio.
     In  una zona periferica di Roma, dentro un  appartamento, si ritrovano insieme un gruppetto di amici. Alle otto del mattino, sono pronti per andare al palaghiaccio di Mentana per assistere a uno spettacolo di ragazze pattinatrici, e invece... 
    Inevitabile il paragone con la quarantena del 1348. quando dieci giovani novellatori (tre messeri e sette madonne) si ritrovarono in una villa del contado di Firenze. Questa è la cornice narrativa in cui Giovanni Boccaccio inserisce il suo DECAMERON.  Come nel 1348, anche nel 2020 la quarantena fornisce l'incipit di un'opera letteraria :   Gli alunni dell'invisibile. Ciascuno dei dieci capitoli - dieci come le giornate del Decameron - contiene  una parte saggistica e un'altra narrativa.
L'invisibile... quale invisibile?
"Ci sono più cose tra cielo e terra, Orazio, di quante ne puoi sognare con la tua filosofia" (W. Shakespeare, Amleto). Si riferisce a cose che non possiamo percepire. Per dirne una, Giacomo Leopardi ha dettato una poesia nel corso di una seduta spiritica, una poesia pensata e composta nell'al di là. Eccola 

L'abito rosa // non fa la sposa.
è un negro manto // se esiste  il pianto.
Bruna fanciulla,  //  occhi  profondi,
cerchi  l'amore  // che il cuore mondi.
Dedico a te  //  questa mia rima
che non avevo  //  mai fatto  prima.