Il potere è una componente necessaria della vita associata, il guaio è che, il più delle volte, va a finire nelle mani di individui che sono motivati da una smisurata volontà di dominio e sopraffazione. Sono i burattinai che campeggiano nel romanzo intitolato IL PLAGIO di Raffaele Tassone. Imperialismo e colonialismo, razzismo e schiavismo di ritorno sono i frutti avvelenati di questo micidiale miscuglio di orgoglio e delirio d'onnipotenza. Per non parlare delle due guerre mondiali del Ventesimo secolo e della tragica conclusione di Hiroshima e Nagasaki. Il plagio è uno specchio in cui vediamo riflesso il presuntuoso che è convinto di essere intelligente e che, in realtà, è un "UTILE IDIOTA". Luminari quali Copernico, Darwin, Sigmund Freud con le loro scoperte avrebbero dovuto indurre l'essere umano ad aprire gli occhi e ad accorgersi che non è affatto quella specie superiore che s'immagina nella sua presunzione. La storia, maestra di vita, in realtà non riesce ad insegnarci nulla e continuiamo ad assistere, con monotona tragica regolarità, al burattinaio di turno e alla massa dei cosiddetti "intelligenti". Ho elaborato queste considerazioni in seguito alla lettura di un interessantissimo articolo pubblicato da Luigi De Carlini nella prestigiosa rivista "QUALEVITA". www.qualevita.it continua...